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DA VILLA VEZZANO FINO A TORRE DEL MARINO


Passeggiata, abbigliamento consigliato: scarpe comode.
Lunghezza 5,4 km. Dislivello 190 m.
Partenza: parcheggio in via Trieste

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Dal parcheggio si procede per pochi metri verso Riolo Terme, fino a svoltare a sinistra su Via Torre del Marino. Dopo il ponte, si prosegue a destra su una sterrata che costeggia vigneti e prati. Quando si è ormai in vista della Torre del Marino, si incontra un piccolo laghetto con canne, pioppi e la classica vegetazione delle zone umide. Si prosegue fino al prato antistante la Torre e poi su Via Torre del Marino oltrepassando l’agriturismo. Scendendo per la strada fino a Vignola si intercetta la via dell’andata da cui tornare al parcheggio.


Da vedere

Come molte delle torri che svettano su queste colline, la Torre del Marino (1) aveva uno scopo difensivo e di avvistamento e fu costruita nel XV secolo dalla famiglia Naldi. In laterizio con tipico cordolo in arenaria, ha subito gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale.

Da fare

Degustazioni all’ombra della Torre del Marino (1): sapori unici, rigorosamente locali e particolarmente curati, con proposte appositamente selezionate.

LA COLLINA DI ORIOLO DEI FICHI A FAENZA


Passeggiata, abbigliamento consigliato: scarpe comode.
Lunghezza 4,8 km. Dislivello 170 m.
Partenza: Parco delle Ginestre in via Salita di Oriolo

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Si scende a destra lungo un sentiero contrassegnato da sporadiche frecce in legno scolorite. Attraversato un boschetto, si passa un ponte e si risale su una carraia a fianco di un vigneto. Imboccata Via di Oriolo, si passa dietro la chiesa e poi lungo il Sentiero dell’Amore fino a Via S. Mamante. Dopo la chiesa di S. Mamante e dopo Ca’ Vincenzona si scende tra i filari di viti, si svolta a sinistra dopo il ponticello e si risale fino a Via di Oriolo e all’Agriturismo La Sabbiona. Lasciandosi il campetto da calcetto sulla sinistra si sale fino a via Salita di Oriolo e si raggiunge il punto di partenza.


Da vedere

La Torre di Oriolo (1) (visitabile i pomeriggi di sabato, domenica e festivi e durante i numerosi eventi) è unica nel suo genere per la sua pianta esagonale con 2 angoli retti. Fu costruita nel 1476 dai Manfredi di Faenza in luogo di una precedente fortificazione. Il Sentiero dell’Amore (2), un tempo percorso militare, oggi è luogo di pace e poesia.

Da fare

L’associazione dei Produttori della Torre di Oriolo promuove con eventi la Torre ed i prodotti locali. Negli agriturismi che circondano la Torre (1): degustazioni guidate dei pregevoli vini locali, visita alle aziende, corsi per fare la piadina e la sfoglia. In estate, merende e relax in piscina. Per gruppi è possibile organizzare le degustazioni nel Parco della Torre di Oriolo.

IL SENTIERO DELL'OLIO A BRISIGHELLA


Passeggiata tranquilla, abbigliamento consigliato: scarpe comode.
Lunghezza 7,6 km. Dislivello 110 m.
Partenza: stazione ferroviaria

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Si segue la SP 302 verso Marradi. Dopo la sede della CAB (frantoio e punto vendita dell’Olio di Brisighella DOP), si attraversa la strada e si segue la ciclopedonale che passa sotto la ferrovia, fino alla Pieve di Tho. Si ripassa sotto la ferrovia e dalla SP 302 si prende Via Valloni salendo tra uliveti dove sono presenti anche piante ultracentenarie. Qui si può scegliere se proseguire tra gli olivi o arrivare subito alla chiesa di S. Maria in Rontana. Seguendo poi il Cammino di S. Antonio (CSA) si torna verso Brisighella passando dalla Rocca e scendendo per Via Spada fino al centro del caratteristico borgo medievale. Tutto il percorso è segnato da cartelli dedicati.


Da vedere

Brisighella è uno dei “Borghi più belli d’Italia”, con un centro storico caratterizzato dalla Rocca manfrediana (1), dalla Torre dell’Orologio (2) e dalla Via degli Asini (3). Il Museo Ugonia (4) conserva molte delle opere del pittore e litografo. Nella cripta della romanica Pieve di San Giovanni in Ottavo (pieve di Tho) (5) una pietra da frantoio di epoca romana. Il Parco Museo Geologico Cava del Monticino (7) presenta con diorami, specie di animali preistorici qui vissuti.

Da fare

L’olio extravergine di Brisighella (6), tra i primi oli ad aver ottenuto, nel 1996 il marchio DOP, è prodotto da varietà autoctone coltivate già in epoca romana. Possibile la degustazione guidata dell’olio di Brisighella o degli altri numerosi prodotti locali, come i salumi di Mora Romagnola e il Carciofo Moretto.

IL SENTIERO DEGLI ABISSI NEL PARCO DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA (Centro Visite Ca’ Carnè, Brisighella)


Piccola escursione, abbigliamento consigliato: scarponcini.
Lunghezza 3 km. Dislivello 210 m.
Partenza: Centro Visite Ca’ Carnè, Brisighella

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Tutto il percorso è tabellato con segnavia bianchi-rossi con la sigla “SA” (Sentiero degli Abissi). In caso di terreno bagnato fare attenzione nei tratti poco inerbiti e ripidi. Dal Centro Visite Ca’ Carnè (lasciare l’auto nei parcheggi poco distanti), il percorso si snoda tra sentieri che attraversano prati e boschi e passano in prossimità dei principali “abissi”, tipiche formazioni della Vena del Gesso Romagnola. Si raggiungono anche due cime da cui si ha un magnifico panorama delle colline e dei calanchi circostanti.


Da vedere

Il Parco della Vena del Gesso Romagnola (1) presenta molte interessanti caratteristiche dovute alla particolare conformazione di questa roccia: abissi, inghiottitoi, doline, grotte. Esemplari di fauna e flora sopravvivono qui grazie al microclima che i gessi assicurano. Il Centro Visite Rifugio Ca’ Carnè (2) offre ristoro e ha un museo dedicato alla fauna del Parco.

Da fare

Una visita guidata al Parco (1) è uno stimolo per scoprire le bellezze e le particolarità che lo rendono unico. Particolarmente emozionante è la discesa in una delle grotte carsiche (3) con attrezzatura speleologica e guida.

CASOLA VALSENIO

SENTIERO 1: CASOLA VALSENIO – PARCO FLUVIALE

UFFICIO TURISTICO DI CASOLA VALSENIO
Martedì e Venerdì 09:00 – 12:00
0546/73033 [email protected]

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Da vedere

Il fiume esercita da sempre su chiunque un fascino misterioso ed ancestrale.

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Il Senio non è da meno, e sovrastato dal grande “muraglione” che sorregge l’abitato di Casola serpeggia lungo un percorso naturalistico di grande interesse. Il sentiero 1 permette di percorrerlo in poco più di un ora, compiendo un ampio giro che dal paese porta alla piccola parrocchia di Pagnano con la sua chiesetta bucolica per poi scendere sotto il ponte della Soglia e inoltrarsi nel parco fluviale, per poi risalire in paese attraverso la caratteristica Via della Calgheria. Un consiglio: il sentiero è perfetto per digerire uno squisito pranzo consumato in uno dei numerosi ristoranti e agriturismi casolani….

SENTIERO 2: BAFFADI – MONTE SCAPPA

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Da vedere

Per affrontare il Sentiero 2 bisogna raggiungere la frazione di Baffadi e parcheggiare in prossimità della chiesa. Il percorso porta alla scoperta di Monte Scappa e della sua fitta e misteriosa pineta.

SENTIERO 3 e 4: MONTE DEI PINI – RIO DELLA NAVE / MONTE FORTINO – MONTE DEI PINI.



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Da vedere

Due percorsi alla scoperta di un luogo magico molto caro agli abitanti di Casola. Monte dei Pini domina il paese da Nord-Ovest e con la sua fitta e ombrosa pineta ricorda un nordico rilievo fiabesco. Salendo dal paese si viene accolti dalla campagna che circonda l’abitato.

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Campi di fieno, filari e poderi in sasso a raccontare la storia di coraggiosi contadini di montagna. L’inverno è alle porte ma c’è ancora tanto lavoro: si ara e si pota per preparare la terra a quei mesi di meritato riposo che la rivedranno fiorire nuovamente in primavera. I campi cedono Il passo al fitto bosco e la valle diventa sempre più ampia mano a mano che si sale. A Est la distesa degradante che porta alle città della pianura e al mare, a Ovest le cime dell’Appennino Tosco-Romagnolo dove la montagna si fa aspra e seria.

SENTIERO 5: ANELLO DI SETTEFONTI.

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Da vedere

Ogni paese ha le sue leggende e Casola Valsenio ne possiede parecchie. C’è n’è una però che lascia un poco intimoriti e ti fa allungare il passo: quella del crocicchio di Settefonti. Questo incrocio di campagna, da cui una volta si dipartivano sette strade tuttora visibili, è considerato da generazioni un luogo estremamente magico.

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Capita tuttora di trovarvi resti di falò, residui di piccoli riti atti a scacciare il malocchio che la tradizione popolare vuole ufficiati proprio ai crocicchi di strade in numero dispari. Ma il Crocicchio di Settefonti nasconde una storia ancora più misteriosa. Nella notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 Giugno, se appoggiate il mento nella biforcazione di un bastone o di un forcone di legno potrete scorgere le streghe tenere convegno in mezzo all’incrocio…..Il sentiero numero 5 attraversa questo luogo misterioso avventurandosi sulle pendici di Monte della Vecchia, altura ammantata di leggende su un tesoro lì sepolto e patria del folletto casolano Casolicchio. Un sentiero pieno di magia dove potere trascorrere una giornata indimenticabile.

SENTIERO 6 e 6 bis:
ANELLO DELLA VIDOVINA


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Da vedere

l territorio di Casola mostra tutto il suo splendore lungo questo itinerario in cui si fondono tra loro natura, storia e cultura. La prima parte di percorso attraversa l’affascinante tenuta dello scrittore casolano Alfredo Oriani.

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Un antico parco in cui il letterato amava passeggiare cercando nella natura l’ispirazione per i suoi scritti . Un imponente viale di pini marittimi sale fino al bivio con il sentiero 6 bis. Prendendo tale variante si può scendere fino al Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni in cui effettuare una vista guidata per scoprire il fascino e i segreti delle erbe officinali. Proseguendo invece per il sentiero 6 si abbandona il parco del Cardello e si continua a salire alla scoperta di un panorama incredibile della valle del Santerno e della zona nord del Parco della Vena del Gesso. Un percorso ricco e sorprendente che vi riempirà gli occhi e l’anima…

SENTIERO 7: ANELLO DI MONTE CECE

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Da vedere

Il territorio di Casola Valsenio è stato teatro di grandi battaglie durante la seconda guerra mondiale. Terra di resistenza e partigiani possiede luoghi simbolici di estrema importanza storica, primi fra tutti Monte Battaglia e Monte Cece.

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Il sentiero numero 7 conduce alla scoperta di quest’ultimo. Nell’Ottobre del 1944 la fanteria inglese, dopo una sanguinosa battaglia durata quasi due settimane riuscì a strappare la vetta alle forze tedesche. Una conquista terribile che portò a oltre settecento vittime. L’anello di Monte Cece è anche un omaggio a quei caduti e uno strumento per non dimenticare. Il sentiero sale dal paese e raggiunge monte Albignano da cui godere di un incredibile panorama dalla Croce del Millennio posta sulla cima. Da qui si continua a salire e oltrepassate le rive rocciose del Cerro si prosegue lungo l’aspro crinale del versante Ovest di Monte Cece fino alla vetta. Il Monte, con i suoi 759 m è la terza cima più alta della provincia di Ravenna. Un luogo aspro e desolato ricco di un fascino selvaggio in cui assaporare in pieno la bellezza del nostro appennino.

MONTE BATTAGLIA – VAL MAGGIORE


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Da vedere

Un sentiero fatto di panorami grandiosi che da Monte Battaglia porta alla chiesa di Val Maggiore. Attraverso il Passo del Prugno che collega le due valli del Santerno e del Senio si raggiunge in auto Monte Battaglia. Da qui si percorre a piedi un ampio sentiero battuto CAI 701 che in circa un ore e trenta raggiunge Val Maggiore e la sua incredibile chiesa dal tetto di vetro. E’ un luogo mistico e selvaggio in cui la natura severa dell’Appennino Tosco-Romagnolo si mostra in tutto il suo splendore.